L’intervento prevede l’ideazione di una piccola chiesa ospitante circa 100 utenti. L’intorno è particolarmente felice: montagne e lago, con inverni rigidi.
La progettazione è partita da alcune necessità specifiche: dimensioni ridotte, materiali locali e tecnologie semplici. Questo ha portato a una libera interpretazione della pianta a croce greca. Il simbolismo del numero tre, come trinità è onnipresente: dall’orditura della maglia strutturale alla panca.
L’altare ed il fonte battesimale sono contrapposti e connotati da grandi vetrate infrante da colonne frangisole e portanti la copertura.
Il loro posizionamento segue oltre sia l’asse eleotermico che i paesaggi naturali accennati.
Per evitare uno spiacevole controluce alle spalle dell’abside il monolite, rivestito in piastrelle, del tabernacolo scherma la cerimonia.. l’abside, come previsto è leggermente rialzato rispetto la platea. Ai suoi lati due funzioni: il confessionale e la sagrestia. Dalla prima si accede su una passerella matroneo per manutenzione vetrate laterali, sul tetto della seconda si trova un piccolo spazio per i musicisti.
Il fonte battesimale è ribassato. Riceve acqua da una fenditura a pavimento proveniente dal tabernacolo.
L’assemblea assiste alla cerimonia dall’alto con visione privilegiata, sia internamente che , nelle stagioni calde dall’esterno.
- Progettista capogruppo: Raffaella Ferrara
- Gruppo di progettazione: Giusy Bisicchia
- Strutture: Dario Parravicini